mercoledì, Dicembre 4, 2024
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SCALA COELI – LEGAMBIENTE REPLICA A COLDIRETTI:”BASTA CON L’ANTICA LOGICA DELLE DISCARICHE, OCCHIUTO DIA IL GIUSTO SEGNALE DI MODERNITÀ”

Il responsabile Fonsi si era dichiarato favorevole all’apertura

di Maria Scorpiniti

SCALA COELI – Il Circolo Legambiente Nicá di Scala Coeli replica alle dichiarazioni del responsabile di Coldiretti Rossano, Antonino Fonsi, che in una nota dei giorni scorsi si era dichiarato favorevole all’ampliamento della discarica per rifiuti speciali di contrada Pipino, nel comune di Scala Coeli, al fine di risolvere l’emergenza rifiuti del territorio. Legambiente ritiene doveroso fare alcune considerazioni nel rispetto – dice – del lavoro che l’associazione ambientalista svolge da anni in tutta Italia, ma soprattutto per le tantissime persone che da anni si battono contro la realizzazione dell’ennesima buca nella valle del Nicá, dove esiste già una discarica ormai satura. In base all’autorizzazione di ampliamento concessa dalla Regione Calabria alla ditta privata dopo un iter travagliato, su un’area di ingombro della base superiore di circa 49.000 mq (l’area di base è di 13.160 mq), la discarica di Pipino avrà una capacità di abbanco di circa 650.000 mc; parte dell’impianto sarà destinato al circuito pubblico di gestione dei rifiuti urbani.

Il Circolo Nicà parte da quello che la comunità europea dice sulla realizzazione di nuove discariche. «La nostra regione e il nostro territorio hanno bisogno di modernità – afferma Legambiente – che per i rifiuti prevede la realizzazione di impianti efficienti per il trattamento». Occorre una nuova consapevolezza da parte dei cittadini, primi produttori di materiale da avviare a riciclo, e maggiore attenzione alla raccolta differenziata spinta porta a porta, con incentivi per comunità e cittadini virtuosi.

«Basta con la logica antica delle discariche – afferma senza mezzi termini Legambiente – bisogna guardare oltre. Auspichiamo che la Regione Calabria e il presidente Roberto Occhiuto diano il giusto segnale». Nella Biovalle del Nicá – continua Legambiente – occorre dare maggiore attenzione e incentivi a chi con grandi sacrifici continua la coltivazione bio certificata, alle piccole e medie aziende zootecniche, grazie alle quali si vedono pascolare ancora esemplari di mucca podolica. Nicá è un posto – aggiunge l’associazione del cigno verde – dove da sempre si pratica la pastorizia e l’agricoltura; la discarica è in contiguità con i terreni agricoli e i pascoli, vicina al mare meta di turisti e a siti di interesse archeologico e paesaggistico. Legambiente auspica, infine, che quella modernità di cui si parla in Europa si concretizzi anche nel Basso Jonio cosentino e nell’alto Crotonese, un territorio un tempo culla di cultura, sapere, ricchezza e benessere, oggi pregno di uno sfrenato consumismo deleterio per le persone e l’ambiente.

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