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BOCCHIGLIERO – SANITÀ, UNA COMUNITÀ “ISOLATA”: I RESIDENTI INCALZANO L’ASP

Nel centro silano continuano a mancare il medico di base e la guardia medica, garantiti poche ore alla settimana. Si chiede il reintegro di un medico in pensione

BOCCHIGLIERO – Un paese di anziani, ma anche di bambini, con due case alloggio, due strutture per extracomunitari, e con un progetto di accoglienza Sprar in corso, non può essere abbandonato dalle istituzioni sovracomunali e dall’Asp, senza un medico di base e senza la guardia medica. Si sentono lasciati soli, ma soprattutto inascoltati da chi ha il dovere di intervenire, i cittadini del centro silano cosentino di Bocchigliero, quasi 1.200 anime che dall’estate scorsa vivono sulla loro pelle una gravissima carenza dei servizi sanitari essenziali in un paese dell’entroterra ormai a rischio di spopolamento, come molti altri. Chiedono a gran voce un medico di base in loco e una guardia medica per notturni e festivi.

Al momento, devono “accontentarsi” di due dottoresse per sole 3 ore a settimana e della presenza saltuaria della guardia medica. Troppo poco per un’utenza particolarmente fragile, penalizzata anche dalla viabilità e dalle difficoltà a raggiungere, in caso di emergenza, il Pronto soccorso più vicino che è il “Giannettasio” di Rossano. La preoccupazione è davvero tanta e gli abitanti del centro montano sono stanchi delle mancate risposte da parte dell’Asp di Cosenza. Così, da qualche mese, affiancati dal sindaco Alfonso Benevento, hanno messo in piedi il Comitato “Diritto alla salute” e hanno proposto all’Asp una soluzione per garantire una minima assistenza sanitaria. Infatti, in base all’emendamento nazionale che consente ai medici di base andati in pensione di rientrare a lavorare fino ai 72 anni, il Comitato chiede il reintegro immediato di un professionista in quiescenza, disponibile a prestare questo servizio. «La soluzione proposta – affermano dal Comitato – permetterebbe di avere subito un medico con esperienza, ma l’unica risposta ricevuta dall’Asp è che ci stanno lavorando. Purtroppo il tempo passa e gli eventi legati ai problemi di salute accadono ogni giorno, non si può andare avanti così. Sulla questione sanitaria chiediamo più sicurezza e garanzie – concludono – siamo un paese ultra periferico, distante da un centro di primo soccorso, e abbiamo anche noi diritto ad una sanità che non dobbiamo elemosinare».

Nel dicembre scorso, per smuovere le acque, è stato organizzato anche un sit-in di protesta davanti al Comune. In quella occasione, a fianco del Comitato, c’era il sindaco Benevento che ha ribadito: «I cittadini di Bocchigliero si sentono isolati e sostengono a ragione di subire un trattamento di serie B. Anche noi facciamo parte di uno Stato fondato sulla democrazia e abbiamo la Costituzione che garantisce a tutti il diritto alla salute. Non stiamo protestando contro nessuno, chiediamo solo qualcosa che ci spetta e sollecitiamo gli organi competenti a porre rimedio a tale situazione, anche per frenare il continuo spopolamento delle nostre aree». Il Comitato “Diritto alla salute” di Bocchigliero, in mancanza di risposte immediate, è intenzionato a mettere in atto azioni di protesta più eclatanti.

MARIA SCORPINITI (“Il Quotidiano del Sud” 18 marzo 2023)

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