mercoledì, Dicembre 4, 2024
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LE LAMPARE: STOP PER CHI DEVE PARTORIRE ALLO SPOKE DI CORIGLIANO, PRONTI A SCENDERE IN PIAZZA Gli attivisti annunciano nuove forme di protesta

CARIATI – La decisione del direttore sanitario Luigi Muraca, quella cioè di sospendere i ricoveri a partire da mercoledì scorso per chi avrebbe dovuto partorire nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dello spoke “Compagna” dell’area urbana di Corigliano, rischia di intasare l’Hub di Cosenza e di dirottare le pazienti nelle cliniche private. Su tutta la fascia ionica, da Crotone a Castrovillari, non si partorisce. La situazione, a quanto pare, è momentanea ed è stata dettata dalla carenza di personale, dopo che tre medici su sei si sono messi in malattia, allo scopo di garantire la sicurezza delle partorienti.

Insorgono gli attivisti del movimento Le Lampare, pronti a scendere ancora una volta in piazza con nuove forme di protesta. «In Calabria anche per nascere devi pagare e andare dai privati – affermano – tutto ciò mentre quest’estate ci sarà, a nostro giudizio, il serio rischio di una fuga ancora più accentuata dalle postazioni di emergenza/urgenza da parte di medici e infermieri, già in grave sofferenza a causa di tagli e assenza di personale. E mentre il Governo nazionale a guida Meloni continua a massacrare il Servizio Sanitario Nazionale, in linea con i governi che lo hanno preceduto – continuano da Le Lampare – in Calabria, oltre agli annunci del commissario Occhiuto, poco è cambiato nella fase post pandemia. Siamo passati da essere il secondo servizio sanitario nazionale al mondo a tutto ciò. Come cittadini siamo pronti a scendere di nuovo in strada ed a organizzare nuove e forti forme di protesta».

Per ciò che riguarda la riapertura dell’ospedale Vittorio Cosentino di Cariati, ricordano al commissario Occhiuto che “è in sostanzioso ritardo” rispetto agli impegni presi e ribaditi in Consiglio Regionale. «Non ci sono più vie di mezzo per le Istituzioni a ogni livello – concludono – o si è per il diritto alla salute e si lavora per creare le condizioni che ridiano forza alla sanità pubblica e rendere le cure accessibili per tutti, oppure si è con chi specula sulla pelle di tutti noi». (M.S.)

 

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