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L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ALLA COMUNITÀ MAROCCHINA RESIDENTE A CARIATI: “CONDIVIDIAMO CON VOI IL PESO DI QUESTA TRAGEDIA”

L’invito a sostenere le iniziative umanitarie di Caritas Italiana. Vicinanza anche dalla direzione del Mumam

CARIATI – In un momento di grande dolore e difficoltà per il Marocco, a motivo del terribile sisma che nei giorni scorsi ha provocato migliaia di vittime, il sindaco di Cariati Cataldo Minò e l’Amministrazione comunale esprimono solidarietà alla comunità marocchina residente nella cittadina ionica.

«Siamo profondamente colpiti – affermano gli amministratori cariatesi – dalle immagini drammatiche che giungono dal villaggio montuoso di Moulay Brahim, nella provincia di Al-Haouz, epicentro del terremoto più mortale che il Marocco abbia mai conosciuto. Il bilancio delle vittime è devastante, migliaia di persone sono senza casa. La comunità marocchina è una parte preziosa e integrante della nostra comunità – continuano – e condividiamo con loro il peso di questa tragedia».

Gli amministratori invitano pertanto i cariatesi ad essere uniti ed a dimostrare solidarietà al Marocco e alla comunità marocchina locale aderendo alle iniziative umanitarie promosse da Caritas Italiana per affrontare l’emergenza. Le donazioni, con la causale “Terremoto Marocco” possono essere effettuate sul conto corrente postale n. 347013 oppure tramite donazione online o bonifico bancario, a: Banca Popolare Etica via Parigi 17, Roma (IBAN: IT24C0501803200000013331111); Banca Intesa San Paolo filiale accentrata Ter S, Roma (IBAN: IT66W0306909606100000012474); Banco Posta viale Europa 175, Roma (IBAN: IT91P0760103200000000347013); UniCredit via Taranto 49, Roma (IBAN: IT88U0200805206000011063).

Alla comunità marocchina arriva anche la solidarietà e la vicinanza della direzione del Mumam. «Il Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati – afferma la direttrice Assunta Scorpiniti – è vicino alle popolazioni colpite; alle famiglie che piangono i loro morti, a quelli che hanno perduto tutto, ai bambini, ai malati, agli anziani che nelle grandi tragedie sono quelli che soffrono di più. Confidiamo nelle forze messe in campo, che diano il più possibile aiuto e conforto, e nella solidarietà internazionale, per curare le profonde ferite che resteranno nelle città, nei paesi e nei villaggi».

La Direttrice ricorda che il popolo del Marocco è stata la prima comunità straniera ad arrivare a Cariati, negli anni Ottanta/900, in un percorso parallelo a quello dell’emigrazione del dopoguerra di tantissimi cariatesi in Germania e in Svizzera: prima solo gli uomini, poi alcune donne, quindi le famiglie, tante, che oggi vivono nell’amicizia e nel rispetto reciproco. «Il nostro Museo – conclude Scorpiniti –  dedica uno spazio, nella Sala delle Migrazioni, alla donna e alla comunità marocchina di Cariati, alla quale vanno i sentimenti della nostra solidarietà, sperando che non ci siano altre vittime e che il loro amato Paese possa al più presto a risollevarsi». (M.S.)

 

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