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CARIATI – IL SOGNO DI PACE E LE TRADIZIONI DEL POPOLO UCRAINO AL MUSEO PER IL FESTIVAL “SGUARDO E MONDI”

Sala gremita a Palazzo Chiriàci per il secondo appuntamento dell’evento interculturale

“Abbiamo tutti un sogno: vivere senza bombardamenti, indipendenti, liberi di parlare la nostra lingua… vivere e lavorare liberi e in pace”. Queste toccanti parole, hanno suggellato la Giornata della Cultura Ucraina, nell’ambito del Festival Internazionale delle Culture “Sguardo e  Mondi” che si sta svolgendo presso il Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati.

Al secondo appuntamento, dopo la giornata dedicata alla cultura Romeno-Moldava, il Festival ha avuto una doppia valenza: di valorizzazione culturale della comunità ucraina, presente da quasi 25 anni nella cittadina di Cariati, e aumentata di numero dopo lo scoppio del conflitto con la Russia, e di riflessione condivisa sulla necessità del dialogo e della pace.

“C’è l’esigenza di crescere insieme nella nostra comunità e arricchirci nell’incontro dei nostri popoli – ha detto in apertura la Direttrice del Museo, Assunta Scorpiniti – ma soprattutto c’è un grande desiderio di pace, ora che spirano nuovi venti di guerra ai quali, da questo Museo vogliamo rispondere con un segnale di incontro, di dialogo e di pace”.

Il Sindaco Cataldo Minò, a nome di tutti i cariatesi, ha ringraziato il popolo ucraino “per la sensibilità, la dignità, la compostezza e l’apporto dato alla comunità”, esprimendo piena solidarietà; altrettanto  il Consigliere Delegato ai Turismi, Antonio Scarnato, che ha sottolineato l’importanza dei momenti di integrazione e condivisione.

La Consigliera Comunale con Delega alla Cultura Alda Montesanto si è invece soffermata sul significato dell’evento: “Oggi non celebriamo solo una cultura – ha detto – ma anche la resilienza, la forza e il coraggio della comunità ucraina, e questa è una bella occasione per approfondire la nostra amicizia”.

Un’amicizia consolidata con la nascita dell’Associazione Donne Ucraine “Kalyna”, molto presente nella comunità cariatese, che ha animato le manifestazioni al museo.

Il via è stato dato nel primo pomeriggio, con un laboratorio per bambini sulla tradizionale pittura delle uova (pysanka), usanza della Pasqua ucraina che cade in maggio e che ha un significato di fertilità, rinascita e speranza; poi con l’allestimento di una mostra di oggetti artigianali e di abiti e biancheria con i tipici ricami.

A seguire, un magnifico spettacolo che ha letteralmente incantato il numeroso pubblico intervenuto nella sede museale di Palazzo Chiriàci. Il racconto culturale, “dalle profonde radici storiche e folcloriche”, ha spiegato la presentatrice Ludmilla, è stato introdotto da bellissime immagini dell’Ucraina non ancora devastata dalla guerra, abbinato a una descrizione poetica a cura della piccola Karolina e della sua mamma Yulia.

Quindi la presentazione, da parte di Natalia, del “rushnik”, un telo ricamato simbolo di amore e patriottismo, e dei tipici costumi (la “vyshyvanka” femminile e il “kosak” maschile”), e del  “gopak”, la danza più tradizionale mirabilmente eseguita dai piccoli Ivan e Karolina.

Nel momento centrale, un’affascinante rappresentazione della festa pagana “Ivan Kupala”, in onore della divinità del Sole, che viene celebrata la notte tra il 23 e il 24 giugno con antichi rituali,  di canti e danze intorno al fuoco, e giovani donne in abiti bianchi ricamati che intrecciano ghirlande di fiori.

Non sono mancati i momenti letterari dedicati a Leissa Ukrainka, poetessa ribelle e a Taras Shevchenko, poeta eroe nazionale e simbolo dell’Ucraina, e un’emozionante riflessione sulla situazione attuale di guerra, supportata da immagini e dal desiderio espresso, di restituire alla propria patria la vitalità e l’armonia insita nelle tradizioni rappresentate.

La manifestazione si è conclusa con il ringraziamento della presidente di “Kalyna”, Olha Badzhurak, ai cariatesi per l’accoglienza e l’aiuto dato al suo popolo, e l’invito al pubblico a degustare i tipici dolci e le bevande preparate per l’occasione.

Durante la serata è stata anche organizzata una vendita di souvenir per raccogliere fondi da devolvere all’Ospedale militare di Kiev.

I prossimi appuntamenti del Festival, promosso dalla Direzione del Museo e organizzato con la collaborazione delle Associazioni Kalyna, ItaCoro, Agorà Kroton e le donne della comunità del Marocco, a Maggio, con la Giornata culturale dedicata al Marocco e a Giugno, con la cultura afro-nigeriana.

MuMAM Comunicazione – Museo Civico Cariati


 

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