Sono 11, secondo una ricerca effettuata dagli studenti liceali nell’ambito del progetto “Milite Ignoto 5.0″. La silenziosa testimonianza di un’orfana di guerra.
La ricorrenza del 4 novembre per lanciare un forte messaggio di pace, ma anche un’occasione per custodire ed onorare la memoria dei giovani caduti cariatesi e dei caduti di tutte le guerre. Una memoria che si fa impegno a costruire un mondo senza più guerre. Tutto questo è emerso nel corso della commemorazione, iniziata nella cattedrale San Michele Arcangelo con la messa concelebrata dai parroci don Gaetano Federico, don Angelo Bennardis e don Rocco Scorpiniti, e proseguita davanti al monumento dei Caduti. Qui, dopo un momento di raccoglimento sulle note de “Il Silenzio”, il sindaco Cataldo Minò ha deposto una corona d’alloro ai piedi del monumento che accoglie anche le spoglie del milite ignoto. Nel suo intervento, il primo cittadino ha ricordato i mumerosi conflitti in corso nel mondo, affermando come la ricorrenza non debba essere solo la celebrazione di un ricordo, ma una lezione di storia che non va cancellata e che deve servire da monito. «La pace è una conquista da difendere ogni giorno – ha puntualizzato al termine del suo discorso – nel ricordo di quanti si sono sacrificati per essa e nella speranza che un futuro migliore è possibile». Il sindaco ha voluto al suo fianco, in questa speciale occasione, l’anziana Michelina, rimasta orfana del papà che non ha mai conosciuto, morto in guerra quando lei era ancora nel grembo della mamma, di cui porta con orgoglio il nome. Una ferita ancora aperta, nonostante gli anni trascorsi, scolpita nel cuore e nel volto della donna che, senza proferire parola, ha commosso tutti con la sua presenza.
Davanti allo storico monumento, gli studenti del Liceo Scientifico Linguistico hanno poi letto i nomi e le schede relative agli 11 cariatesi Decorati al Valor Militare, deceduti tra la prima e la seconda guerra mondiale, che vanno ad aggiungersi al lungo elenco dei caduti scolpito sul marmo. È, questo, il risultato – ha spiegato la dirigente scolastica dell’IIS, Sara Giulia Aiello – di un lavoro di ricerca effettuato dagli studenti nell’ambito del progetto “Milite Ignoto 5.0”, svolto in partenariato con l’Istituto del Nastro Azzurro di Roma.
Un apporto che, insieme alle riflessioni dei ragazzi delle classi quinte di scuola primaria e della secondaria di primo grado, e alla presenza dei minori non accompagnati del progetto Sarepta, ha dato un valore aggiunto alla toccante cerimonia organizzata nel ricordo dei caduti di tutte le guerre e in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
A coordinare i vari momenti, la direttrice del Museo civico, Assunta Scorpiniti, la quale ha dato il suo contributo spiegando il significato e la storia di un monumento che le giovani generazioni devono conoscere. «Quando passate da qui – ha detto rivolta agli studenti – non restate indifferenti. Il monumento ricorda i 38 cariatesi caduti durante Grande Guerra e quelli del secondo conflitto mondiale, ma soprattutto ci ricorda – ha proseguito Scorpiniti – che la guerra è un grande errore che non va ripetuto e cerimonie come queste servono ad educare al grande valore della pace; forse questi ragazzi – ha concluso – neanche sapevano perché andavano in guerra, si sono sacrificati per garantirci un mondo di libertà e di giustizia, a noi il dovere di onorarli col ricordo». Presenti, nei vari momenti, le autorità civili e militari. Al termine, sono intervenuti: il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Alessandro Turano e i discendenti di reduci di guerra Antonio Formaro e Leonardo Alosa.
Maria Scorpiniti