La Giunta dà il nulla osta all’iniziativa dell’associazione “Amici di mons. Alessandro Vitetti” a trent’anni dalla morte. Sarà posizionato all’ingresso di Porta Pia
CARIATI – A quasi 30 anni dalla morte del Servo di Dio don Alessandro Vitetti, di cui è in corso la causa di beatificazione, lo scorso 22 gennaio la Giunta del sindaco Cataldo Minò ha dato il nulla osta alla realizzazione e posa di un monumento in via Porta Pia, all’ingresso esterno del centro storico. L’iniziativa è dell’associazione di volontariato “Amici di Mons. Alessandro Vitetti” di Cirò, impegnata da tempo a far conoscere la vita e le opere del sacerdote maestro di anime, che serviva gli ultimi nel nascondimento. La realizzazione della statua a grandezza d’uomo è stata commissionata dall’associazione all’orafo calabrese Michele Affidato.
Don Vitetti trascorse la sua vita e il suo ministero a Cariati fino al giorno della sua morte, avvenuta il 24 febbraio 1995 all’età di 80 anni. Nessuno, allora, pensava che un giorno la sua figura sacerdotale e il suo zelo missionario sarebbero diventati esempi luminosi da imitare. Negli anni successivi, cominciò a prendere vita un significativo movimento di fedeli che lo considerava già Santo e la sua tomba divenne meta di pellegrinaggi. La spinta decisiva fu data dell’allora arcivescovo della Diocesi di Rossano – Cariati, mons. Santo Marcianò, che nel 2007 avviò l’iter del processo di canonizzazione con la raccolta delle testimonianze di quanti lo avevano conosciuto e frequentato. Dopo l’apertura ufficiale a Cariati della fase diocesana del 24 febbraio 2008, nel 2011 i plichi contenenti la documentazione raccolta vennero inviati in Vaticano, presso la Congregazione delle Cause dei Santi. Un iter oggi a buon punto, secondo don Giuseppe Scigliano, responsabile dell’Ufficio Diocesano per la promozione della causa di Beatificazione e Canonizzazione di don Alessandro Vitetti.
Il processo è attualmente alla fase della “Positio”, il lavoro di ricerca del Vaticano che ha esaminato la figura del Servo di Dio sotto l’aspetto umano, sacerdotale, spirituale, culturale, relazionale ed ecclesiale, che si è conclusa nel 2023 quando il Dicastero romano delle Cause dei Santi ha raccolto tutto in un corposo volume, custodito nella Cattedrale di Cariati. Ora tocca ai censori periti storici e teologici approvare l’eroicità delle virtù, ossia la Venerabilità del Servo di Dio. Successivamente, il Prefetto Marcello Semeraro chiederà al Santo Padre di dichiararlo prima Venerabile, poi Beato, infine Santo. Un cammino ancora in salita, atteso dalla chiesa diocesana e dalle tante figlie spirituali del “maestro di anime”, sparse in tutta Italia. Per la sua attività di predicazione, don Vitetti è stato definito dai suoi biografi “il girovago di Dio”.
Nato a Cirò il 12 ottobre 1915, dopo l’ordinazione presbiterale ricevuta il 16 giugno 1940 nel Seminario San Pio X di Catanzaro, iniziò il suo apostolato a Cariati, ricoprendo incarichi di responsabilità. Sotto l’episcopato di mons. Eugenio Raffaele Faggiano (1936-1956), fu Cancelliere della Curia Vescovile e Direttore dell’Ufficio amministrativo diocesano. Il vescovo Orazio Semeraro (1957-1967) lo volle come accompagnatore durante i lavori del Concilio Vaticano II e in quel periodo svolse un’intensa attività di predicazione in convegni e corsi di esercizi spirituali. Vice rettore e docente del locale Seminario Vescovile, assistente della gioventù femminile di Azione Cattolica e dei Laureati Cattolici, delegato diocesano dell’Apostolato della Preghiera e per le Missioni, ha sempre rivolto lo sguardo ai più deboli e poveri. Seppellito nella cappella di famiglia a Cirò (KR), il 12 ottobre 2020 le sue spoglie sono state traslate nella Concattedrale di Cariati.
Maria Scorpiniti