Da parte di un privato, con spazi di interesse pubblico. Tra le interrogazioni, quella sulla discarica di Scala Coeli
Il clima tra maggioranza e opposizione, nella seduta fiume del Consiglio Comunale di mercoledì 29 gennaio, è rimasto teso. Diversità di vedute, con una tregua quando si è trattato di approvare all’unanimità il progetto di riqualificazione urbana, demolizione e ricostruzione di un edificio degradato e abbandonato da anni, ad opera di un privato, da destinare a un’attività ricettiva denominata “Gleam Hotel”. L’edificio è ubicato nella centralissima via Stabilimento ed insiste su un’ampia superficie; l’intervento prevede opere complementari, come l’allargamento dell’adiacente via Firenze e della stradina di collegamento con la via Stabilimento che costeggia il torrente Molinello, la realizzazione di marciapiedi e di un’area verde, un ampio parcheggio con alcuni posti a disposizione del Comune.
«La realizzazione del progetto è di interesse pubblico – ha spiegato l’assessore al ramo Francesco Cicciù – migliorerà la viabilità e apporterà un indotto economico alla cittadina». Anche il consigliere Nunzio Funaro, della minoranza Le Lampare, ha espresso soddisfazione per quello che sarebbe, a suo dire, il primo vero progetto di generazione urbana dell’amministrazione Minò, che darà un respiro diverso al paese. In proposito, il Primo cittadino ha rimarcato come la sua amministrazione, sin dall’insediamento, sia stata sempre aperta al dialogo e alle proposte di miglioramento che creano un valore aggiunto alla comunità: «Abbiamo interloquito con i proprietari di quell’immobile degradato – ha spiegato – e ora si è creata l’occasione che consentirà di qualificare quell’area e di usufruire di quegli spazi. Spero che il progetto venga realizzato al più presto perché darà una bella immagine alla nostra cittadina».
Il Consiglio, nella sua interezza, ha poi approvato il regolamento di organizzazione e funzionamento dello Sportello unico per l’edilizia.
Subito dopo, si è passati alle risposte alle interrogazioni presentate dalla minoranza. La prima, relativa alla discarica per rifiuti speciali non pericolosi di Scala Coeli. Una questione annosa – ha ricordato Formaro delle Lampare – che ha preoccupato il territorio sin dall’inizio e gli ultimi eventi, con lo sversamento del percolato negli affluenti del Nicà del 22 giugno 2023, hanno confermato le preoccupazioni. Dopo aver ripercorso l’intricata vicenda, ha aggiunto: «Lo sversamento ha portato al sequestro della discarica, per cui il nostro allarmismo era fondato; c‘è un’indagine in corso, ma è necessario da parte nostra chiedere al presidente Occhiuto e all’assessore Gallo la revoca definitiva dell’autorizzazione AIA del 2010 e del successivo decreto di ampliamento, insieme alla chiusura del “mostro ecologico” e al ripristino dello stato dei luoghi». Le Lampare hanno chiesto al Comune di costituirsi parte civile, una richiesta condivisa da Saverio Greco ed Emma Filippelli de L’Alternativa C’è, recepita in toto dalla maggioranza che predisporrà un deliberato da inoltrare agli organi competenti per ottenere la revoca dell’autorizzazione e la bonifica.
L’altra interrogazione, dell’Alternativa C’è, riguardava la realizzazione di marciapiede con area parcheggio sulla SS 106, da piazzetta Fischia alla Villetta comunale, già oggetto di una vibrata polemica scaturita dall’assenza del nulla osta da parte di Anas che ha portato al fermo dei lavori, ripartiti con il recente arrivo del documento. Il consigliere Greco ha espresso perplessità anche sulla variazione dell’intervento rispetto al progetto finanziato nel 2011 da Cassa Depositi e Prestiti. In risposta, l’assessore Cicciù ha chiarito che il finanziamento prevede la possibilità della variazione, come già fatto dalla precedente amministrazione, mentre ad Anas, l’11 giugno 2024, il Comune aveva trasmesso la progettazione esecutiva, senza ottenere risposta. «Dopo la caduta di un lampione sulla SS106 – ha affermato Cicciù – a novembre abbiamo rifatto la richiesta ad Anas spiegando che ci prendevamo la responsabilità di eseguire i lavori in quanto urgenti; il nulla osta è arrivato l’8 gennaio».
Sulla gestione e sulla qualità dell’acqua nel Comune di Cariati, in particolare in alcune zone dove vige ancora il divieto di utilizzo, Le Lampare avevano presentato un’altra interrogazione, chiedendo come mai il problema persiste e la verifica dei solleciti di pagamento per entrate tributarie ed extra tributarie degli anni precedenti, inviati da Italia Gestioni esattoriali spesso in ritardo e con sanzioni. Greco ha anche chiesto una riduzione dei pagamenti a motivo dei disagi subiti.
Per l’assessore Critelli il problema viene da lontano e nell’ultimo periodo, a causa della siccità, c’è stata una carenza nell’erogazione dell’acqua da parte di Sorical, mentre sui pozzi comunali, il Comune è già intervenuto su diverse rotture ed ora ha affidato ad una ditta specializzata la pulitura nelle vasche di sedimentazione. Il sindaco Minò, in proposito, ha ribadito che l’ordinanza di divieto è stata emessa in via precauzionale e che la Regione Calabria nell’estate scorsa ha decretato lo stato di emergenza per la siccità. «Abbiamo gestito in maniera dignitosa una situazione difficile – ha spiegato – ma per migliorare la qualità dell’acqua, occorrono ingenti investimenti su una condotta ormai vetusta. Per quanto riguarda le bollette – ha continuato il Primo cittadino – i conti non tornano in base all’acqua erogata e alle entrate; se ci saranno le condizioni, è bene che la gestione ritorni al Comune che farà la necessaria lettura dei contatori; nel frattempo, è bene che la società aggiorni la banca dati per evitare disguidi». Si è concordato di dare un atto d’indirizzo alla Giunta, affinché si proceda alla verifica dei ruoli e all’elaborazione di una banca dati.
L’ultima risposta all’interrogazione riguardante la mancata esecuzione della sentenza Vascellero Villaggi è stata rinviata alla prossima riunione dell’assise.
Maria Scorpiniti