Sigilli ad un lido, ma anche ad un tratto libero perché la concessione è unica
MANDATORICCIO – «Ridateci, almeno per il mese di agosto, il nostro pezzo di spiaggia libera, non possiamo trascorrere tutte le vacanze ammassati nelle aree vicine, già sovraffollate. I nostri anziani e diversamente abili con difficoltà a deambulare non possono accedere agevolmente alla spiaggia e, una volta lì, non riescono a trovare un posto neanche per piantare l’ombrellone. È soprattutto un problema di sicurezza e ordine pubblico». Sono le rimostranze dei turisti del villaggio Le Ginestre di Mandatoriccio, 3mila persone quasi tutti proprietari di seconde case, la cui spiaggia libera, all’alba del 28 luglio scorso, è stata posta sotto sequestro dai militari della Guardia costiera in forza alla Capitaneria di porto di Corigliano. Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso d’urgenza dalla Procura presso il Tribunale di Castrovillari sul lido “Maracaibo beach club” della Marina di Mandatoriccio, ma nella rete è finito anche il tratto di spiaggia in uso al villaggio Le Ginestre poiché la concessione, a quanto pare, è unica.
I villeggianti, nei giorni scorsi, hanno prodotto istanza al Gip del Tribunale di Castrovillari, chiedendo il momentaneo dissequestro della spiaggia, onde evitare gli enormi disagi cui stanno andando incontro in questi 6 giorni e per una questione di ordine pubblico. A seguito del rigetto della richiesta da parte del Gip, ieri pomeriggio hanno inscenato una protesta, manifestando proprio di fronte al Maracaibo beach.
«Sono proprietaria di una casa vacanza a Le Ginestre, vengo qui da 40 anni – ha dichiarato Stefania Papa – per questo fine settimana arriveranno altri turisti e non ci sarà posto per tutti sulla spiaggia rimasta. Chiediamo un provvedimento provvisorio relativo al solo mese di agosto, potrebbe emetterlo anche il sindaco, al fine di trascorrere serenamente le vacanze. Se la manifestazione non basterà, stiamo pensando a forme di proteste più eclatanti».
Della questione è informato il sindaco di Mandatoriccio, Aldo Grispino, a cui i turisti si sono rivolti. «È una situazione drammatica che mi tocca da vicino perché ne va anche dell’immagine del mio Comune – ha affermato il Primo cittadino -. Domani (oggi per chi legge) chiederò un appuntamento urgente al Pubblico Ministero e mi farò portavoce del disagio che stanno vivendo i nostri villeggianti in piena stagione turistica. Chiederò, in via eccezionale, di emettere un provvedimento urgente per sboccare la situazione, di cui ho informato la Questura e i Carabinieri. Sto cercando di percorrere ogni via per risolvere al più preso il problema».
Il sequestro è scaturito a seguito di un’intensa attività investigativa coordinata dalla Procura diretta da Alessandro D’Alessio. Sono stati gli ufficiali di polizia giudiziaria del capitano di fregata Francesco Esposito ad accertare le difformità strutturali per assenza di un valido titolo di occupazione del suolo demaniale, in relazione alle norme del Codice della navigazione, e alle operazioni di sequestro hanno partecipato i carabinieri del Reparto territoriale e i poliziotti del Commissariato di Corigliano-Rossano. La struttura balneare sequestrata si estende su una superficie totale di circa 5 mila metri quadri e comprende, oltre a una porzione di spiaggia adibita a posa d’ombrelloni, lettini e sdraio, un ristorante e servizi.
Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 3 luglio 2023)