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CARIATI ACCOGLIE DON GAETANO FEDERICO, NUOVO PARROCO DELLA CONCATTEDRALE E DI SAN CATALDO Annunciata la conclusione della Positio di don Vitetti

CARIATI – La comunità religiosa e civile di Cariati, sabato scorso, ha accolto in maniera solenne don Gaetano Federico, nuovo parroco della concattedrale San Michele Arcangelo e di San Cataldo, che prende il posto di don Gino Esposito, che domenica scorsa si è insediato come parroco del Divino Cuore di Gesù in Mirto Crosia. Ad accompagnare don Gaetano, l’arcivescovo di Rossano – Cariati, mons. Maurizio Aloise, i confratelli della Vicaria e del clero diocesano, moltissimi fedeli della parrocchia Sant’Antonio di Corigliano-Rossano, dove il sacerdote ha operato per 13 anni.

Al suo arrivo in corteo lungo il corso XX Settembre del centro storico, addobbato a festa con le tradizionali coperte tessute al telaio, ha ricevuto la calorosa accoglienza del sindaco Cataldo Minò e della Giunta, del comandante della Polizia municipale Wanda Capristo, del maresciallo dei Carabinieri Luca di Santo e del comandante della Locamare Michele Petrocelli.

Monsignor Aloise, nel corso della solenne celebrazione di immissione canonica del nuovo parroco, ha affermato di aver fatto due doni importanti alla comunità cariatese. Il primo – ha detto – è proprio don Gaetano, direttore dell’Archivio diocesano, che ha il compito di svolgere lo stesso lavoro nell’archivio di Cariati, al momento non consultabile, e di operare in comunione con gli altri sacerdoti cittadini.

L’altro dono consiste nell’annuncio, da parte del Presule, della conclusione della “Positio super virtutibus et fama sanctitatis” di don Alessandro Vitetti (1915-1995). Si tratta dell’esito del delicato lavoro di ricerca del Vaticano, che ha esaminato la figura del Servo di Dio sotto l’aspetto umano, sacerdotale, spirituale, culturale, relazionale ed ecclesiale, contenuto in un corposo volume del Dicastero delle Cause dei Santi. Il relatore della Causa di Beatificazione, mons. Tagliaferro, ha approvato il lavoro del postulatore, il passionista Massimo Parisi, ed ora la Positio è nelle mani dei censori periti storici e teologici, che dovranno riunirsi per approvare l’eroicità delle virtù, quindi la venerabilità, del Servo di Dio.

L’Arcivescovo ha ricordato che, dietro a questo risultato, c’è il lavoro certosino e silenzioso di don Giuseppe Scigliano, responsabile dell’Ufficio Diocesano per la promozione delle cause di beatificazione e canonizzazione, invitando poi alla preghiera perché, se ci dovesse essere il miracolo, la conclusione del processo potrebbe essere molto vicina. Infine, ha consegnato una copia della Positio all’associazione “Amici di don Alessandro Vitetti” di Cirò, i cui rappresentanti erano presenti in Cattedrale.

Dal canto suo don Gaetano, che collaborerà nella pastorale con don Rocco Scorpiniti, ha ringraziato i fedeli della parrocchia di provenienza (“vi porterò sempre nel cuore”) e ha manifestato la volontà di operare in comunione con gli altri sacerdoti cittadini e con l’amministrazione comunale, assicurando la sua costante presenza e il suo impegno anche per il ripristino del Palazzo Vescovile, da anni inagibile, affinché presto torni – ha detto – agli antichi splendori.

Nel suo discorso di benvenuto al nuovo parroco, il sindaco Cataldo Minò ha ricordato a don Gaetano che Cariati è una comunità ricca di storia e di tradizioni, sede vescovile per cinque secoli, manifestando la disponibilità dell’Amministrazione comunale a collaborare e sostenere ogni sua iniziativa. «La sua guida illuminata sarà per noi fondamentale – ha asserito il Primo cittadino – i cariatesi sono entusiasti di mettersi al suo servizio per costruire una comunità più forte dal punto di vista spirituale e di collaborare ad ogni iniziativa che vorrà intraprendere. Lei non sarà solo – ha concluso – tutta l’Amministrazione comunale la sosterrà sempre nel suo ministero». Infine Filippo Ascione, a nome del Consiglio Pastorale e delle due comunità parrocchiali di San Michele Arcangelo e San Cataldo, ha ricordato con nostalgia il cammino percorso insieme a don Gino Esposito, un importante “compagno di viaggio” che si è fatto apprezzare con le sue doti di semplicità, umiltà, discrezione e rigore. Poi, nel dare il benvenuto a don Gaetano, ha concluso: «Oggi ti accogliamo come padre, guida e fratello; sentiti uno di noi, sentiti a casa tua, sarai il pastore di tutti».

Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 26 settembre 2023)

 

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