mercoledì, Dicembre 4, 2024
No menu items!
HomeNewsSanitàCARIATI - CRITICITÀ DAL TAVOLO ADDUCE E PIANO OPERATIVO DA RIVEDERE

CARIATI – CRITICITÀ DAL TAVOLO ADDUCE E PIANO OPERATIVO DA RIVEDERE

Cittadini ancora in attesa di conoscere il destino dell’ospedale Vittorio Cosentino

 di Maria Scorpiniti

CARIATI – Con il nuovo governo  Meloni, “amico” del governatore e commissario alla sanità Roberto Occhiuto, le cose non sembrano iniziate per nulla bene per la Calabria. E in particolare per il territorio ionico e per Cariati, che ha i minori posti letto per abitanti e dove i livelli essenziali di assistenza sono i peggiori di tutto il territorio nazionale. È questo il commento del movimento Le Lampare Basso Jonio cosentino alla notizia della recente riunione a Roma del Tavolo Adduce con la struttura commissariale sulla sanità della Regione Calabria, finita con una fumata nera.

Da quanto si è appreso, da parte dei Ministeri sono state evidenziate diverse criticità “gestionali” sulla configurazione di Azienda Zero e su altro, per cui l’atteso Piano operativo non è passato. Bisogna aspettare. Il Piano da rivedere riguarda anche – sottolineano gli attivisti delle Lampare – il destino del Vittorio Cosentino di Cariati, ed è atteso con trepidazione dai cittadini di un intero territorio che negli ultimi due anni si sono mobilitati e hanno fatto sentire forte la loro voce per reclamare un diritto costituzionale negato, quello alla salute e alle cure.

Il Piano Operativo, con all’interno l’inserimento nella rete regionale del “Cosentino”, è stato presentato diversi mesi fa a Roma dalla struttura commissariale, ed è rimasto in attesa dell’approvazione definitiva. Nel frattempo, dagli ambienti politici, sono arrivate sempre positive rassicurazioni in tal senso. I rilievi e le criticità evidenziate dal Tavolo, a quanto pare, riguardano alcuni aspetti normativi, ma faranno slittare ulteriormente l’approvazione necessaria al completamento dell’iter, allungando la sofferenza di tanti cittadini ionici costretti, per curarsi, a riprendere la dolorosa strada dell’emigrazione sanitaria. Non solo. Nel comprensorio del Basso Jonio cosentino, rimane critica la questione dell’emergenza-urgenza che può essere risolta solo con la riapertura, a Cariati, del Pronto Soccorso. Senza questo via libera definitivo al Programma operativo, la sanità calabrese rimane ancora ingessata nei meandri di una burocrazia che non tiene conto dell’emergenza sanitaria che i calabresi vivono ormai da 12 anni, da quando cioè l’allora governatore Scopelliti chiuse in Calabria, con un colpo di spugna, ben 18 ospedali pubblici e i relativi Pronto Soccorso, facendo scendere drasticamente i Lea al di sotto della media nazionale.

 

 

ARTICOLI AFFINI

ARTICOLI SUGGERITI