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CARIATI – UN SUCCESSO LA PASSIONE VIVENTE DELLA PARROCCHIA CRISTO RE

Grande emozione per la rappresentazione delle ultime ore di Gesù, organizzata in collaborazione con l’associazione teatrale “Nella Ciccopiedi”

CARIATI – Riprende nella parrocchia Cristo Re, dopo il fermo dovuto alla pandemia, la tradizione della Passione Vivente, giunta alla quarta edizione. La rappresentazione, nella domenica della Palme, ha attirato tantissime persone, giunte anche dai paesi viciniori per assistere con emozione e raccoglimento ai vari momenti. Una rievocazione storica conforme ai Vangeli, iniziata nel cortile della chiesa, adattato per ricostruire in successione le scene drammatiche degli ultimi momenti della vita di Cristo: l’ultima cena, l’arresto, il rinnegamento di Pietro, l’interrogatorio dinanzi ai Sommi Sacerdoti e al Sinedrio, il processo davanti a Ponzio Pilato e la conseguente condanna a morte per flagellazione. Subito dopo, ha avuto inizio il percorso della via dolorosa di Gesù verso il calvario, ricostruito fedelmente su una rupe dell’area collinare dietro l’ex pretura; qui l’emozionante scena della crocifissione accanto ai due ladroni, con il dolore straziante di Maria.

La regia è stata curata dal parroco don George Viju e da Miriam Crivaro e Francesco Filareti dell’Aps Arte e Spettacolo “Nella Ciccopiedi”, impegnata da anni ad organizzare spettacoli e rassegne teatrali con la sua compagnia di attori amatoriali e che, al suo interno, ha anche una scuola di teatro.

La Passione di Cristo è uno dei fondamenti della fede cristiana. Don George, mantenendo la sacralità della rievocazione, l’ha voluta raffigurare anche in chiave teatrale con questa rappresentazione che è riuscita a coinvolgere il numeroso pubblico, che ha seguito con fede tutta la drammatizzazione messa in scena da cittadini e volontari, nel ruolo di attori e comparse.

Tutti gli interpreti sono stati ammirati per la loro bravura, per i costumi e gli oggetti fedelmente riprodotti, che richiamavano il periodo della dominazione romana e della vita di Gesù. Al termine della rappresentazione, don George ha espresso la sua soddisfazione per la riuscita dell’evento e per la numerosa partecipazione, ringraziando coloro che, in maniera volontaria, l’hanno resa possibile. La rievocazione – ha concluso il sacerdote – non va non va confusa con la celebrazione liturgica, ma è un’occasione ulteriore di meditazione sul vero significato della Pasqua.

Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 28 marzo 2024)

 

 

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