La quattro giorni in coincidenza con le cerimonie in onore di San Cataldo ha rafforzato a colpi di festa il patto siglato due anni fa in terra tedesca
CARIATI – Sono stati quattro giorni intensi di eventi e festeggiamenti, quelli vissuti dall’8 all’11 maggio, che hanno rafforzato il patto di amicizia siglato due anni fa tra cittadine tedesche del Baden-Württemberg, Bühl Baden e Fellbach, e il Comune di Cariati. I momenti istituzionali, in particolare, sono serviti ad accogliere al meglio le delegazioni giunte dalla Germania insieme al vicesindaco di Fellbach, Johannes Berner, e al sindaco di Bühl Baden, Hubert Schnurr. La comunità cariatese, tramite gli amministratori comunali, ha manifestato sentimenti di cordialità e di sincera riconoscenza verso le cittadine tedesche che, a partire dagli anni ‘50 e ‘60 del Novecento, hanno dato lavoro e dignità a pescatori, contadini, operai cariatesi, emigrati per assicurare un futuro migliore ai propri figli. A Fellbach e Bühl Baden vivono tuttora migliaia di cariatesi, giunti ormai alla quarta generazione.
Nelle delegazioni tedesche, anche i componenti delle associazioni Centro Italiano Fellbach e Calabresi di Bühl, presiedute rispettivamente dagli emigrati cariatesi Franco Santoro e Pietro Marino, che hanno potuto prendere parte ai festeggiamenti in onore di San Cataldo.
Le quattro giornate, infatti, sono coincise volutamente con la festa solenne del Protettore del 9 e 10 maggio; gli ospiti vi hanno preso parte con curiosità ed entusiasmo. Nel corso delle diverse iniziative, degli incontri istituzionali, delle visite guidate sul territorio e delle degustazioni di prodotti tipici, le delegazioni tedesche sono rimaste colpite dalla bellezza dei luoghi e dalla calorosa accoglienza ricevuta.
Sin primo giorno, a Palazzo Venneri, nel corso dell’incontro con il sindaco Cataldo Minò e la Giunta, concluso con lo scambio di doni. Minò, nell’occasione, ha ricordato i sacrifici di tanti cariatesi costretti a lasciare la loro terra in cerca di un futuro migliore, ripagati – ha detto – dall’ospitalità delle comunità tedesche e dalle soddisfazioni ottenute sul lavoro, che hanno permesso loro di integrarsi. «Viviamo nella speranza che i nostri emigrati un giorno possano ritornare – ha aggiunto il Primo cittadino – ma sapere che in terra tedesca stanno bene, non può che farci piacere. Ringrazio di cuore i tanti cariatesi – ha concluso – che pur vivendo lì mantengono i legami con la loro terra e rappresentano all’estero le nostre tradizioni e la nostra cultura».
A fare da interprete nel corso dei vari incontri, la consigliera comunale delegata all’emigrazione Katja Maria Sapia, che ha riportato anche le sentite parole di elogio del vicesindaco di Feelbach Johannes Berner sui cariatesi in Germania: «Hanno un carattere aperto e solare – ha detto – e hanno arricchito e migliorato il tessuto sociale della cittadina tedesca, di cui sono parte integrante». Sempre a Palazzo Venneri, è stato organizzato anche un ricco buffet offerto da Arsac e patrocinato dalla Provincia di Cosenza, e uno show cooking a cura dell’Istituto Alberghiero di Cariati, alla presenza del direttore generale Arsac Fulvia Caligiuri e del consigliere provinciale Francesco Chiaravalle.
Gli appuntamenti sono proseguiti il 9 maggio con la presentazione, presso Palazzo Chiariaci, sede del Civico Museo, della Mostra fotografica “Lontani ma vicini – Uno sguardo su Cariati”, curata da Francesco Santoro, presidente del Centro Italiano Fellbach che compie in questi giorni il suo 40° anniversario. L’esposizione fotografica, visitabile fino al 31 agosto presso il palazzo Venneri Cipriotti, è stata realizzata dal fotografo Peter Hartung e dalla coreografa Sonya Wertenbach in collaborazione con il Comune di Cariati e il Museo Comunale di Fellbach. Nel pomeriggio del 9 maggio, la visita al Museo Diocesano e del Codex di Corigliano Rossano. Sabato 10 maggio, nella concattedrale San Michele Arcangelo, le delegazioni tedesche erano al fianco del sindaco Minò durante la messa in onore di San Cataldo, presieduta dall’arcivescovo di Rossano Cariati Maurizio Aloisi, seguita dalla tradizionale processione fino alla cappella rurale. Il giorno successivo, le delegazioni hanno fatto rientro in Germania.
Maria Scorpiniti (Il Quotidiano di Cosenza – L’Altravoce del 18 maggio 2025)