CARIATI – Un evento nel segno dell’amicizia, della memoria, della reciproca gratitudine, con un’intensa riflessione sulla presenza italiana in Germania e uno sguardo sulla realtà cariatese attraverso l’obiettivo di Peter Hartung, autore di una mostra fotografica sulla gente di Cariati intitolata “Lontani ma vicini”, inaugurata presso Palazzo Venneri-Cipriotti, nel cuore antico della cittadina ionica.
Questo è stato l’incontro tra le Delegazioni tedesche di Fellbach e Bühl Baden, due cittadine dell’area di Stoccarda ad alta presenza di cariatesi emigrati, ormai alla quarta generazione, e l’Amministrazione Comunale di Cariati, svoltosi il 9 maggio scorso nel luogo più rappresentativo della storia migratoria verso il cuore dell’Europa: il Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni.
Il noto presidio culturale dedica infatti ampio spazio di racconto e documentazione all’emigrazione in Germania ed è meta di “turismo delle radici” per italodiscendenti di Germania, Svizzera, Argentina, Brasile; di recente ha anche aderito alla Rete Nazionale dei Musei dell’Emigrazione promossa dal Ministero degli Affari Esteri, con il Progetto Italea.
Le Delegazioni ospiti, guidate dai sindaci Johannes Berner (Fellbach) e Hubert Schnurr (Bühl Baden), sono giunte a Cariati l’8 maggio scorso, ospiti per alcuni giorni del Sindaco Cataldo Minò e dell’Amministrazione Comunale, in concomitanza con la festa religiosa e identitaria di San Cataldo, Protettore della cittadina, che hanno visitato e conosciuto negli aspetti culturali, civili, monumentali, paesaggistici ed enogastronomici. Ad accompagnarli, il Presidente del Centro Italiano di Fellbach Francesco Santoro e il Presidente dell’Associazione calabrese di Bühl Baden, Pietro Marino, entrambi cariatesi, con i loro associati.
L’incontro al Museo, al quale ha partecipato anche il consigliere Francesco Chiaravalle della Provincia di Cosenza, è stato curato dalla Direttrice Assunta Scorpiniti, che, nell’introdurre l’evento, ha sottolineato come l’emigrazione in Germania, da lei a lungo studiata, sia stata soprattutto “un’esperienza umana intensa, che ha comportato sfide, adattamenti e opportunità e che ci pone, come oggi, italiani e tedeschi, gli uni accanto agli altri, anche perché – ha detto – i primi costruttori dell’Europa dei popoli sono stati proprio gli emigrati”.
A riguardo il Sindaco Minò, nel porgere i saluti istituzionali, ha auspicato “l’inizio di un nuovo percorso, di nuovi ponti, di nuove forme di collaborazione con gli amici tedeschi”, finalizzate a rafforzare sempre più l’amicizia e la reciproca conoscenza.
La Presidente del Consiglio Comunale Alda Montesanto, tra gli organizzatori della visita delle Delegazioni, ha invece rilevato l’importanza della giornata: “In un momento storico afflitto dalla guerra tra diversi popoli – ha affermato – due sindaci della lontana Germania fanno migliaia di chilometri per venire a conoscere il luogo d’origine, la cultura e l’identità degli italiani che vivono nelle loro città, dando un segnale di pace”.
Un tema ripreso dai due sindaci ospiti, nei loro interventi tradotti dalla Consigliera comunale delegata all’Emigrazione, Katja Maria Sapia. “Gli italiani sono parte integrante del popolo tedesco – ha affermato il sindaco Schnurr di Bühl Baden – non si può pensare che il popolo tedesco possa vivere senza gli italiani, ma vale anche per chi parte da qui. Abbiamo l’opportunità – ha aggiunto – di vivere un momento di storia in cui le nostre culture si sono perfettamente integrate”.
Il collega di Fellbach, Johannes Berner, ha poi presentato la mostra, non senza prima accennare alla storia dell’emigrazione italiana in Germania, iniziata sul finire degli degli anni Cinquanta del ‘900: “Circa 700 persone provenienti da Cariati e dai comuni vicini della Calabria – ha ricordato – si trasferirono allora a Fellbach, trovando lavoro anche ben pagato, ma affrontando incomprensioni, ostacoli burocratici e molte altre sfide, anche quando portarono le famiglie o ne formarono di nuove in Germania”. Ha quindi osservato: “Non erano le condizioni ideali per creare un’amicizia duratura, eppure, nonostante tutto, si è sviluppato un legame stretto tra le due comunità, una storia di successo silenziosa, cresciuta misteriosamente, che si spiega con il coraggio di pochi che si sono impegnati per l’unione dei calabresi e, in seguito, per la comprensione con la maggioranza tedesca. Una storia – ha concluso l’amministratore tedesco – che oggi merita di essere celebrata”.
In merito alla mostra del fotografo Peter Hartung “Lontani ma vicini – uno sguardo su Cariati”, nata da un’idea del presidente del Centro Italiano di Fellbach, e curata da Sonja Werthembarch, lo stesso Berner ha affermato: “Le meravigliose foto di Peter Hartung, scattate qui a Cariati e dintorni, durante i viaggi con Francesco Santoro, danno emozione, raccontano la bellezza del luogo, la gioia di vivere autentica e anche le difficoltà quotidiane. Sono immagini – ha commentato – influenzate da persone che amano sia Fellbach che Cariati”.
Una mostra che di certo trasmette il senso del legame speciale tra le due città, espresso anche durante l’esposizione, per quasi un anno, presso il Museo Comunale di Fellbach, richiamando molti visitatori, come ha raccontato la Direttrice dello stesso Museo Ursula Teutrine, anche lei presente a Cariati con la Delegazione.
L’incontro al Museo di Cariati si è concluso con il rituale scambio di doni, cui è seguito il taglio del nastro presso il vicino Palazzo Venneri-Cipriotti, alla presenza dell’architetto Stefano Ascente, della nobile famiglia che ha messo a disposizione a storica dimora e con molti apprezzamenti da parte degli intervenuti per l’ottimo allestimento fotografico e i contenuti proposti.
La mostra è visitabile su prenotazione fino al 31 agosto telefonando al n. 0983/94021 del Comune di Cariati.
MuMAM Comunicazione – Museo Civico Cariati